La gestione terapeutica delle schisi labio-alveolo-velo-palatine continua a evolversi da molti anni.
Essa è ormai organizzata in senso multidisciplinare e il coordinamento delle specializzazioni permetterà di armonizzare i diversi trattamenti migliorandone l'efficacia.
D'altra parte, essa si orienta verso una diminuzione del numero di procedure chirurgiche. I risultati, sia estetici che funzionali (uditivo, fonatorio, respiratorio e ortodontico) possono essere valutati solo dopo diversi anni; per tale motivo un follow-up regolare e prolungato permetterà di adattarne le modalità.
Attualmente, l'attitudine chirurgica prevede due principali tempi operatori. La precocità del tempo estetico, cheilorinoplastica a circa 3 mesi d'età, è determinata dalle migliori sequele cicatriziali e dall'iniziale assenza di deformazione morfologica. Questo intervento è spesso associato al primo tempo velo-palatino: velopalatoplastica primaria. Il secondo tempo palatino è eseguito a distanza, verso l'età di 9-12 mesi in caso di schisi palatina estesa o di forame palatino residuo.
Si deve insistere sulla necessità di una valutazione eziologica rigorosa (associazione sindromica, ricerca di malformazioni che possano compromettere la chirurgia...) così come di una valutazione continua delle conseguenze funzionali respiratorie e audiofonologiche.
Questi bambini traggono il maggior vantaggio dal progresso di tali tecniche solo al termine di un trattamento molto lungo e talora molto specializzato.
|